Apriamoci alle sorprese dello Spirito Santo

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Aprirsi alle sorprese dello Spirito Santo, avere “coraggio apostolico” e non indulgere in una vita cristiana che sia un “museo di ricordi”. Su questi temi si è soffermato papa Francesco nell’omelia di oggi alla Casa Santa Marta.

È proprio grazie allo Spirito Santo, che i greci, gli ebrei e i pagani si convertirono al cristianesimo (cfr. Ap 11,19-26). In quel primo secolo era ancora accesa la disputa se predicare il Vangelo soltanto agli ebrei, tuttavia, quando Barnaba giunge ad Antiochia, si rallegra nel vedere tante conversioni tra i pagani e riconosce in esse l’opera di Dio.

Anche nell’Antico Testamento (cfr. Is 60), emerge la perplessità di quanti “non capivano che Dio è il Dio delle novità” e che “lo Spirito Santo è venuto proprio per questo, per rinnovarci e continuamente fa questo lavoro di rinnovarci”.

Il cambiamento, però, “dà un po’ di paura” ed effettivamente, ha osservato il Papa, non tutte le novità vengono da Dio. Tuttavia, sia in Barnaba che in Pietro, “c’è lo Spirito Santo che fa vedere la verità. Da noi soli non possiamo. Con la nostra intelligenza non possiamo”, ha sottolineato.

Anche studiando a menadito “tutta la Storia della Salvezza” o “tutta la Teologia”, è impossibile capire, senza lo Spirito Santo, colui che ci fa “conoscere la vita di Gesù”, che ci dice: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco e loro mi seguono”.

Come è possibile, dunque, riconoscere la voce di Gesù e l’azione dello Spirito Santo? Innanzitutto, è indispensabile pregare per discernere “in ogni tempo cosa dobbiamo fare”. La Chiesa stessa va avanti “con queste sorprese, con queste novità dello Spirito Santo”.

Pregando è possibile ottenere la grazia dello Spirito Santo, come capitò sia a Barnaba che a Pietro, il quale disse: “Ma chi sono io per negare qui il Battesimo?”. È proprio lo Spirito Santo che “non ci fa sbagliare”.

Scegliere, al contrario, la strada ‘umana’ e ‘più sicura’, è un’alternativa “di morte”. Meglio, dunque, “rischiare con la preghiera” e “con l’umiltà”, per accettare i cambiamenti che lo Spirito ci chiede.

Al momento dell’eucaristia, pertanto, il cristiano deve chiedere “la grazia dello Spirito Santo”, per non aver paura, quando lo Spirito “mi dice di fare un passo avanti”.

In conclusione, il Santo Padre ha invocato per tutti i fedeli il “coraggio apostolico di portare vita e non fare della nostra vita cristiana un museo di ricordi”.